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NON SOLO casa passiva prefabbricata: alternative top per il 2024

by Tiziana Monterisi on

Nel 2024 si tenderà a costruire abitazioni sempre più efficienti dal punto di vista energetico, capaci di integrare anche principi di bioarchitettura e materiali naturali. Vere e proprie case passive, che vanno oltre il semplice risparmio energetico, mirando a creare spazi che promuovano il benessere degli occupanti e rispettino l'ambiente circostante. La casa prefabbricata è un'ottima risposta a questa esigenza, ma non è l'unica. Ecco quali sono le alternative più promettenti per il prossimo futuro. 

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Caratteristiche di una casa passiva

Una casa passiva (dotata cioè del certificato Passivhaus) è una casa capace di ridurre il fabbisogno di riscaldamento e raffrescamento del 75% rispetto a una casa normale e in grado di coprire il resto del fabbisogno energetico con pannelli solari o altre energie rinnovabili (in questo caso si parlerà di edificio nZEB, oltre che passivo). 

Si tratta di uno standard a cui puntano sempre più costruttori e architetti (ma anche privati), sia per gli edifici di nuova realizzazione sia per le riqualificazioni.

I principi fondamentali attorno a cui ruota una casa passiva sono 2: un'elevata capacità isolante e l'utilizzo dell'energia passiva proveniente sia dalle tecnologie che dai materiali costituenti la casa stessa.

Leggi il nostro approfondimento in questo articolo.

 

Casa passiva prefabbricata: è davvero l'unica soluzione?

Negli ultimi anni va molto di moda parlare di (e costruire) case passive caratterizzate da un'elevata efficienza energetica e realizzate con componenti prefabbricati.

Si tratta di abitazioni realizzate principalmente in legno, un materiale naturale, rinnovabile ed eco-compatibile, spesso certificato PEFC per garantire la sostenibilità forestale, capaci di coprire la maggior parte del loro fabbisogno energetico per il riscaldamento e il raffrescamento attraverso una progettazione efficiente che prevede, tra l'altro, lo sfruttamento dell'isolamento naturale e la realizzazione di aperture vetrate con esposizione a sud (per far entrare luce e calore).

Questo tipo di case passive contribuisce a ridurre significativamente l'impatto ambientale e i costi energetici, semplificando e riducendo anche i tempi del cantiere in quanto la maggior parte dei moduli viene assemblata in fabbrica e poi posizionata sul luogo desiderato. 

Ma se parliamo di ristrutturazione?
La maggior parte del patrimonio immobiliare italiano necessita di una riqualificazione energetica. Quindi più che costruire nuove case passive, sarebbe il caso di rendere efficienti quelle già esistenti.

Per far fronte a questa necessità, il panorama dell'edilizia sostenibile si sta evolvendo rapidamente, proponendo alternative che meritano attenzione. Una di queste è la casa di riso.

 

Alternative ecologiche e sostenibili, per un'edilizia green

L'uso degli scarti della coltivazione del riso, quali paglia, lolla e argilla, per la produzione di materiali da costruzione rappresenta un'avanguardia nell'edilizia sostenibile, in particolare nella realizzazione di case passive.

Come abbiamo visto, un edificio passivo è un edificio progettato per massimizzare l'efficienza energetica, riducendo al minimo il bisogno di riscaldamento e raffreddamento artificiali. L'integrazione di questi materiali derivati dal riso è un passo significativo verso l'obiettivo di costruire abitazioni a impatto quasi nullo.

La paglia di riso, ad esempio, è un materiale costruttivo davvero efficace per l'isolamento. Compressa in balle e incassata in telai di legno, assicura eccellenti performance acustiche e termiche garantendo così un elevato comfort abitativo.

Anche la lolla di riso ha ottime proprietà isolanti naturali ed è molto leggera. Può essere insufflata direttamente nelle intercapedini per realizzare isolamenti a cappotto che non intaccano gli spessori, ma che permettono di aumentare la classe di efficienza dell'edificio.

Com'è fatto un cappotto termico naturale?

Un aspetto fondamentale delle case passive è la loro capacità di sfruttare al meglio le risorse naturali, come la luce solare e la ventilazione naturale. Qui, l'impiego di argilla derivata dalla lavorazione del riso può giocare un ruolo importante. L'argilla, combinata con la lolla, può essere usata per creare intonaci naturali che migliorano la regolazione termica interna e l'accumulo di calore, contribuendo a mantenere una temperatura stabile e riducendo (fino quasi ad azzerare) l'uso del riscaldamento artificiale.

Inoltre, l'uso di questi materiali naturali e sostenibili promuove un approccio di costruzione olistico, dove ogni elemento dell'edificio è pensato per lavorare in armonia con l'ambiente. Le case passive costruite con materiali derivati dagli scarti del riso non solo riducono l'impatto ambientale durante la fase di costruzione, ma continuano a offrire benefici in termini di riduzione dei costi energetici e di manutenzione nel corso della loro vita utile.

E una volta arrivati a fine vita, possono essere riciclati per generare altro prodotto. In un circolo virtuoso potenzialmente infinito.

 

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Tiziana Monterisi

Tiziana Monterisi

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