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Quali sono REALMENTE le case a impatto zero

by Tiziana Monterisi on

Le case a impatto zero non sono semplicemente quelle con il minor consumo energetico o che utilizzano fonti rinnovabili per tutte le esigenze domestiche. Certo, si tratta di aspetti importanti quando si parla di case green, ma per minimizzare fino ad annullare l'impatto sull'ambiente bisogna partire dal progetto e considerare l'intero ciclo di vita dei materiali che si utilizzano. In questo articolo ti spieghiamo come sono fatte, realmente, le case passive.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Case passive ed edifici nZEB

Dal 2021 tutti gli edifici nuovi o soggetti a una ristrutturazione profonda dovranno adeguarsi allo standard europeo nZEB - nearly Energy Zero Building ,“Edifici a Energia Quasi Zero” - assicurando livelli di prestazione molto elevati. Il concetto di edificio nZEB quale "edificio ad altissima prestazione energetica in cui il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta in situ” è stato introdotto nel 2010 dalla Direttiva Comunitaria EPBD 2010/31/EU ed è oggi sempre più realtà.

Una casa passiva può essere un edificio nZEB qualora sia dotato di impianti per il rifornimento energetico da fonti rinnovabili, ma ciò può anche non essere necessario.

Qui l'obiettivo finale è la ricerca del comfort ottimale ottenuto con una minima produzione di energia, ovviamente sempre proveniente da fonti naturali e rinnovabili. Per ottenere la certificazione Passive Haus ci sono dei precisi parametri da rispettare, che riguardano tutto il ciclo di vita dell’edificio.

La casa a impatto zero rappresenta quindi una nuova concezione di abitare, capace di sfruttare l'energia naturale riducendo i consumi, nel pieno rispetto dell'edilizia sostenibile.

Vediamo quali sono i requisiti delle case passive.

 

Com'è fatta una casa a impatto zero

La casa passiva si fonda su due principi fondamentali:

  1. un'elevata capacità isolante;
  2. l'utilizzo dell'energia passiva proveniente sia dalle tecnologie che dai materiali costituenti la casa stessa.

Il primo requisito essenziale per realizzare questo tipo di abitazioni è una corretta esposizione: ciò consente di massimizzare l'assorbimento del calore e della luce solare. A ciò si aggiunge un design compatto, finestre termicamente isolate e sigillate con vetro triplo, pareti isolanti, minimizzazione dei punti di dispersione termica, sistemi di ventilazione appositamente progettati per il recupero del calore prodotto sia da pareti e finestre che dagli occupanti e dagli elettrodomestici.

Il secondo requisito riguarda l'utilizzo di tecnologie e materiali capaci di favorire il risparmio energetico. Pannelli solari per la produzione di acqua calda, impianti fotovoltaici per l'energia elettrica e materiali naturali per il rivestimento esterno e interno, con proprietà isolanti, alta durabilità, resistenti all'aggressione di muffe e agenti biologici, traspiranti e con un basso impatto sull'ambiente.

Vuoi sapere quali sono questi materiali? Leggi questo articolo sugli isolanti naturali certificati.

 

Case a impatto zero con il riso

Il riso è un cereale davvero prezioso, nutrimento principale per il 66% della popolazione mondiale e coltivato in oltre 100 paesi, in tutto il mondo.

I suoi scarti possono trasformarsi in eccellenti materiali da costruzione, per realizzare abitazioni sane, pulite, a bassissima energia e ad impatto zero sull’ambiente. Tutto quello che resta sul campo dopo la coltivazione (la paglia di riso, la lolla e l'argilla) può infatti essere messo a sistema, sviluppando soluzioni concrete capaci di trasformare questi sottoprodotti dell'agricoltura in risorse e dando vita a un processo virtuoso dal punto di vista sociale, economico, ambientale e agricolo.

L'impatto zero di queste costruzioni si misura principalmente dal fatto di utilizzare qualcosa che è già presente in natura (e che altrimenti sarebbe destinato al macero), evitando così di impattare sull'ambiente per estrarre altra materia prima. Si parla, in questo caso, di economia circolare perché si parte dal campo e si ritorna al campo, nel rispetto della produzione alimentare e senza ulteriore consumo di suolo o estrazione di risorse primarie.

Ogni ettaro di risaia produce 7 tonnellate di riso e 10 tonnellate di scarti, quindi non viene sottratto niente al nutrimento della pianta ma vengono solamente riutilizzati gli scarti, che altrimenti verrebbero bruciati (producendo altra CO2). Si tratta quindi di un materiale con un bilancio di energia grigia pari a zero.

Ma come realizzare una casa a basso impatto partendo da questi scarti?

È possibile sfruttare le proprietà isolanti della paglia per realizzare pareti e rivestimenti a cappotto con le balle di paglia precompressa o, ancora, usare la lolla insufflata nelle intercapedini (soprattutto in caso di ristrutturazioni) per assicurare un ottimo isolamento termico senza intaccare gli spessori.

Questi materiali sono del tutto naturali, formaldeide free, ottimi dal punto di vista acustico e con altissime prestazioni energetiche sia dal punto di vista invernale che estivo e quindi vanno a ridurre o azzerare l'utilizzo di impianti di riscaldamento o raffreddamento.

Una casa ristrutturata con gli scarti del riso può arrivare fino alla classe energetica più elevata, assicurando così massima efficienza e consumi ridotti tanto da essere considerata una casa a impatto zero.

Come?

Per isolare l'edificio si può applicare un cappotto in paglia di riso sulle pareti più fredde esposte a nord e un cappotto in intonaco in calce e lolla, cioè la pelle del chicco, nella zona a sud. Abbinando poi finestre a triplo vetro e impianto fotovoltaico con accumulo sul tetto si può vivere tranquillamente senza riscaldamento né impianto di condizionamento né allaccio gas, assicurando a tutti gli ambienti della casa una temperatura costante sia in inverno (tra i 18 e i 19 gradi) sia in estate (tra i 23 e 25 gradi).

Non sono solo supposizioni o idee: lo abbiamo già fatto e funziona. Scopri come possiamo realizzare insieme la tua nuova casa a impatto zero.

cta guida casa salubre

 

Tiziana Monterisi

Tiziana Monterisi

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