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Realizzare un ambiente salubre comporta scelte dalla sua progettazione

by Tiziana Monterisi on

Il 91,9% degli italiani considera la propria casa un rifugio, un luogo in cui sentirsi al sicuro e in cui trascorrere gran parte del tempo, sia quello libero che quello lavorativo (dati Censis). Per creare un ambiente salubre in cui vivere, però, bisogna partire dal progetto. In questo articolo ti spieghiamo come realizzare una casa confortevole e sana, soprattutto per chi vi abita.

INDICE DEI CONTENUTI:



Il nuovo ruolo della casa

Negli ultimi anni gli italiani prestano sempre più attenzione alla salubrità del proprio ambiente domestico. Siamo diventati più consapevoli dell'importanza dell'ecosistema in cui viviamo, compresa la nostra casa. Tra studio, formazione, lavoro (soprattutto per chi fa smartworking), incontri con amici e parenti, cura e assistenza, tra le mura domestiche trascorriamo la maggior parte del nostro tempo, se non l’intera giornata. 

La casa svolge quindi nuove funzioni: da luogo privato, dedicato solo alle relazioni familiari, è oggi sede di attività (come il lavoro e il fitness) che solitamente si svolgevano fuori. Questo nuovo “ruolo” ci ha quindi costretti a fare riflessioni importanti, partendo proprio dal modo di progettare le città e gli spazi in cui viviamo.

Ecco perché si sente sempre più parlare di bioedilizia, architettura bioclimatica, case green ed edifici a basso impatto ambientale. Ma soprattutto si parla sempre più spesso di "casa salubre".

Secondo i dati Censis l88,9% degli italiani percepisce come salubre la propria abitazione e l86% ritiene che la propria casa abbia un effetto positivo sulla propria salute, non solo fisica ma anche mentale.

Ma cosa serve per potersi assicurare un ambiente salubre?

 

Progettazione di un ambiente salubre

Progettare e realizzare una casa salubre significa considerare tutti gli aspetti: dalla scelta delle materie prime agli aspetti strutturali, passando per impianti e tecnologie.

Facciamo una veloce carrellata per ognuno di questi punti.

 

Materie prime naturali

A livello globale, il settore immobiliare e dell'edilizia contribuiscono a quasi il 40% delle emissioni di anidride carbonica, il principale responsabile dei cambiamenti climatici (secondo il Rapporto Cooperazione Internazionale Svizzera del 2018). La CO2 è generata durante la produzione dei materiali da costruzione, con particolare riferimento al calcestruzzo, che da solo rappresenta l'8% delle emissioni globali.

Questo sottolinea l'urgente necessità di trovare soluzioni alternative per i materiali utilizzati nella costruzione e ristrutturazione degli edifici.

Ecco perché si stanno diffondendo nuovi materiali ecosostenibili, con un impatto sull'ambiente davvero minimo.

La sostenibilità di questi prodotti riguarda tutte le fasi del ciclo di vita: dalla produzione all'imballaggio, dal trasporto all'utilizzo fino allo smaltimento e al potenziale riciclaggio. E tra questi spicca sicuramente il riso, o meglio gli scarti della sua coltivazione quali paglia e lolla, caratterizzati da:

  • Elevato potere isolante, sia termico che acustico;
  • Massima traspirabilità;
  • Capacità di regolare l’umidità interna;
  • Inerzia alla combustione;
  • Alta durabilità;
  • Resistenza all’aggressione da parte di agenti biologici e muffe.

Scopri le proprietà del riso per l'isolamento termico.

 

Tecniche costruttive per una casa green

La salubrità di un ambiente dipende anche dal modo in cui quello spazio è stato costruito. Combinando tra loro diversi materiali naturali è possibile dare vita a soluzioni abitative confortevoli e durevoli nel tempo.

L'abbinata legno + paglia, ad esempio, consente di realizzare immobili che possono arrivare tranquillamente fino a 7 piani di altezza, garantendo resistenza e stabilità. Il legno fa da struttura portante e la paglia di riso da isolante naturale.

Gli edifici realizzati con pareti e murature perimetrali di questo tipo sono perfettamente rispondenti alle normative antisismiche e assicurano una resistenza, in caso di terremoto, addirittura maggiore rispetto agli edifici in muratura tradizionale. Questo perché, essendo molto più leggere, ricevono minori sollecitazioni e reagiscono meglio alle scosse sismiche. Inoltre sono anche sicure, in caso di incendio: la paglia di riso ha un REI90, cioè è resiste fino a 90 minuti a 1000°C, contro i 30 minuti del calcestruzzo e i 15 minuti dell'acciaio.

Un altro aspetto fondamentale da assicurare, se parliamo di ambiente salubre, è quello legato alla traspirabilità.

Le pareti in mattoni e intonaco di cemento utilizzate nell'edilizia tradizionale hanno un potere assorbente molto basso, che non consente ai vapori e all'umidità che si genera in casa di fuoriuscire, causando muffe e condensa. Le case in paglia di riso, invece, sono in grado di assorbire ed espellere l'umidità dell'aria, regolandola in modo naturale. Ovviamente la progettazione iniziale gioca un ruolo fondamentale: in alcuni casi potrebbe essere necessario utilizzare anche intonaci traspiranti in argilla e calce, che agiscono da regolatori di umidità, per assicurare un comfort abitativo ottimale.

Infine, sfatiamo un falso mito che fa pensare alla paglia di riso come a un materiale marcescente e facilmente attaccabile dagli insetti.

In realtà non è così.

L'elevato contenuto di silice rende questo materiale sgradevole a insetti, parassiti e roditori, quindi del tutto inappetibile per loro.

 

Approccio low tech per abitazioni davvero sostenibili

Costruire un edificio seguendo i criteri della bioedilizia vuole dire adottare un approccio low tech, riducendo al minimo i costi di gestione e manutenzione grazie a una progettazione attenta e sostenibile. Oltre ai materiali e alle tecniche costruttive illustrate nei paragrafi precedenti, la posa di impianti a energia solare (fotovoltaico e solare-termico) permette di sfruttare una fonte rinnovabile come il Sole per produrre l'elettricità che serve a far funzionare il sistema di riscaldamento e raffrescamento, oltre a tutti gli elettrodomestici, e a produrre l'acqua calda sanitaria.

Addirittura nelle case a impatto zero si può fare a meno degli impianti di climatizzazione e dell'allaccio al gas, perché l'edificio è in grado di generare, da solo, l’energia che gli serve. Leggi il nostro approfondimento.

 

L’architettura e l’edilizia del terzo millennio richiedono quindi una grande attenzione all’ambiente, alla sostenibilità e all’innovazione. Non possiamo permetterci di continuare a costruire edifici “contenitori” di CO2. Ne va della nostra salute e di quella del Pianeta in cui viviamo.

cta guida casa salubre

Tiziana Monterisi

Tiziana Monterisi

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