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I materiali per una bioarchitettura reale, che non sia solo un'etichetta

by Tiziana Monterisi on

Spesso si tende a interpretare la bioarchitettura come una “moda”, una semplice etichetta di cui farsi vanto. In realtà essa rappresenta un approccio olistico all'edilizia che integra principi di sostenibilità, rispetto per l'ambiente e benessere degli occupanti. Un concetto che si fonda, in primis, sull'uso consapevole di materiali e tecniche costruttive che riducono l'impatto ambientale, promuovendo al contempo salute e comfort per chi abita gli spazi. Ma quali sono i materiali alla base di una VERA bioarchitettura? Scoprilo in questo articolo.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

6 principi fondamentali della bioarchitettura

Andare oltre la semplice "etichetta" di bioarchitettura implica un impegno reale nella scelta di materiali e metodi che sostengano la salute del pianeta e dei suoi abitanti. Significa adottare pratiche che effettivamente riducano le emissioni di CO2 e l’energia grigia, utilizzando risorse rinnovabili e minimizzando il consumo energetico.

La vera bioarchitettura si concentra su soluzioni sostenibili a lungo termine, piuttosto che su soluzioni di breve durata o superficialmente "verdi". L'architettura, quindi, non è solo una questione di estetica o funzionalità, ma diventa un veicolo per promuovere un futuro più sostenibile, attraverso la realizzazione di ambienti che siano in armonia con l'ambiente naturale e che contribuiscano attivamente al benessere della società.

Ed è proprio su questo che si fondano i principi della bioarchitettura: 

  1. Sostenibilità e rispetto per l’ambiente: La bioarchitettura enfatizza l'utilizzo di materiali ecocompatibili e tecniche di costruzione a basso impatto ambientale. Questo significa privilegiare materiali naturali, riciclati o riciclabili e ridurre al minimo il consumo di risorse non rinnovabili. 
  2. Efficienza energetica: Uno degli obiettivi principali della bioarchitettura è la riduzione del consumo energetico degli edifici. Ciò è possibile grazie a una progettazione intelligente che sfrutta la luce naturale, migliora l'isolamento termico e promuove l'uso di energie rinnovabili. 
  3. Salute e comfort degli occupanti: La bioarchitettura pone un forte accento sul creare ambienti che migliorino il benessere e la salute di chi li abita. Questo include la qualità dell'aria interna, l'uso di materiali non tossici e la progettazione di spazi che stimolano il benessere psicologico. 
  4. Integrazione con l’ambiente circostante: Un altro aspetto importante è l'armonizzazione degli edifici con il loro contesto naturale e culturale. Ciò si traduce in una progettazione che rispetta il paesaggio, utilizza materiali locali e considera l'impatto dell'edificio sull'ecosistema circostante.
  5. Durabilità e flessibilità: La bioarchitettura mira a creare edifici che siano non solo ecologicamente sostenibili, ma anche duraturi e flessibili. In che modo? Progettando strutture che possano adattarsi nel tempo a diverse esigenze, senza la necessità di interventi invasivi. 
  6. Educazione e sensibilizzazione: Infine, la bioarchitettura ha anche un ruolo educativo, sensibilizzando costruttori, progettisti e cittadini sull'importanza delle scelte sostenibili e sulla necessità di un cambiamento nel settore dell'edilizia.

Materiali innovativi per una bioedilizia REALE

Nella bioarchitettura, la scelta dei materiali è cruciale per garantire sostenibilità, efficienza energetica e benessere. Di seguito riportiamo una lista (non esaustiva) di alcuni dei principali materiali utilizzati in questo settore, con relative caratteristiche e proprietà.

  • Paglia di Riso: La paglia di riso è un materiale isolante naturale con eccellenti proprietà termiche e acustiche. Ricavato dagli scarti della coltivazione del riso, ha un valore di conducibilità termica di circa 0,04 W/mK e un elevato calore specifico, che si traduce in un ottimo sfasamento termico. È biodegradabile, anallergica e rinnovabile ogni anno, e ciò la rende un'opzione sostenibile e a basso impatto ambientale.
  • Legno: Il legno è uno dei materiali più diffusi in bioarchitettura per la sua naturalità, bellezza e versatilità. Se gestito sostenibilmente, è un materiale rinnovabile che assorbe CO2 durante la crescita dell'albero. Offre ottime prestazioni in termini di isolamento termico e acustico ed è adatto per molteplici usi strutturali e di finitura.
  • Sughero: Il sughero è un isolante termico e acustico naturale, estratto dalla corteccia della quercia da sughero. È leggero, resistente e impermeabile. Può essere utilizzato in pannelli o granulato per l'isolamento di pareti, tetti e pavimenti.
  • Canapa: La canapa è un materiale isolante ecologico con un'eccellente resistenza termica e proprietà di traspirabilità. È un materiale naturale, rinnovabile e biodegradabile, che non richiede l'uso di pesticidi o fertilizzanti durante la coltivazione.
  • Calce Naturale: Utilizzata tradizionalmente in edilizia, la calce naturale è un materiale ecocompatibile e traspirante. È ideale per intonaci e malte poiché consente alle pareti di "respirare", regolando l'umidità interna e prevenendo la formazione di muffe.
  • Argilla e Terra Cruda: Questi materiali, usati da millenni, sono recentemente tornati in voga nella bioarchitettura. Sono completamente naturali, traspiranti e contribuiscono alla regolazione dell'umidità negli spazi interni. 
  • Fibra di Cellulosa: Ricavata principalmente dalla carta riciclata, la fibra di cellulosa è un isolante termico e acustico molto efficace. È leggera, facile da installare e biodegradabile.

Ogni materiale ha caratteristiche uniche che lo rendono adatto a specifiche applicazioni, contribuendo a creare edifici sostenibili, efficienti e confortevoli. Se vuoi approfondire, ti consigliamo di leggere anche questi articoli:

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Coibentazioni termiche: studi, dati e certificazioni sugli scarti del riso

 

Sostenibilità e impronta ecologica: cosa fa davvero la differenza

I materiali utilizzati nella bioarchitettura hanno un impatto significativo non solo sulla sostenibilità degli edifici, ma anche sull'ambiente circostante. L'uso di materiali naturali e riciclati riduce, infatti, l'impronta ecologica durante tutto il ciclo di vita di un edificio, dalla produzione alla demolizione.

Pensiamo al riso.

È l’unica bio-risorsa presente in tutto il mondo, in quanto base alimentare per la maggior parte della popolazione. La sola produzione risicola italiana copre più del 40% della produzione totale del nostro continente, con 1,6 tonnellate di riso all’anno.

Ma i dati che ci interessano sono altri.

Da 1 ettaro di risaia (oltre a 7 tonnellate di riso) vengono ricavate 5 tonnellate di paglia, 1.400 tonnellate di argilla, 2 tonnellate di argilla e 1 tonnellata di pula.

Scarti che fino a qualche anno fa erano riutilizzati solo in minima parte e che erano destinati allo smaltimento.

La ricerca scientifica e le innovazioni tecnologiche hanno invece portato a sfruttare queste materie prime seconde per migliorare l’efficienza degli immobili. La paglia e la lolla, in particolare, sono utilizzate per costruire e riqualificare gli edifici, rispettando a pieno quelli che sono i canoni della bioarchitettura. Inoltre il loro riutilizzo ha un’impronta ecologica nettamente inferiore rispetto al loro smaltimento: si tratta quindi di materiali CO2 riduttori.

 

Normative e certificazioni per una casa sostenibile

Se vuoi costruire (o ristrutturare) una casa rispettando quelli che sono i principi della bioarchitettura reale, portando avanti progetti che non sono “sostenibili” solo in teoria ma anche in pratica, devi conoscere le regolamentazioni e le normative vigenti. Esistono infatti standard rigorosi per valutare e certificare la sostenibilità degli edifici:

  • LEED (Leadership in Energy and Environmental Design): Sviluppato negli Stati Uniti, è uno dei protocolli più utilizzati a livello globale. Valuta l'impatto ambientale degli edifici considerando vari aspetti, come l'efficienza energetica, la scelta del sito, la gestione efficiente dell'acqua, lo smaltimento dei rifiuti e la salubrità degli spazi interni .
  • BREEAM (Building Research Establishment Environmental Assessment Method): Protocollo britannico, valuta la gestione delle risorse, l'utilizzo dell'acqua e dell'energia, l'inquinamento, l'innovazione, i rifiuti, i materiali e i processi di gestione. È un riferimento importante in Europa per la valutazione della sostenibilità degli edifici .
  • HQE (Haute Qualitè Environnementale): In Francia, questo standard valuta la qualità ambientale dell'intero processo edilizio, suddiviso in 14 obiettivi che coprono aspetti della bioedilizia, dell'ecogestione, del comfort e della salute .
  • DGNB (German Sustainable Building Council): Protocollo tedesco che premia gli edifici che consumano meno energia e risorse rispetto agli standard legislativi. Valuta gli edifici in termini di qualità economica, ecologica, socioculturale e tecnica durante tutto il loro ciclo di vita .
  • Protocollo ITACA in Italia: Valuta gli edifici secondo una scala da -1 a +5, considerando vari aspetti come la qualità del sito, il consumo di risorse, i carichi ambientali, la qualità dell'ambiente indoor e la qualità del servizio. Questo protocollo è ampiamente adottato in Italia per misurare l'impatto degli edifici sull'ambiente e sulla salute delle persone .

Sempre in Italia sono in vigore anche i CAM - Criteri Ambientali Minimi, che i materiali isolanti devono rispettare per poter usufruire delle detrazioni statali. E presto sarà attiva anche l'ISEA - Indice di Sostenibilità Economica e Ambientale, che servirà a calcolare l'impatto energetico, economico e ambientale dei materiali utilizzati per l'isolamento termico degli edifici.

Leggi il nostro approfondimento qui.

 

Riassumendo, l'approccio della bioarchitettura punta a realizzare edifici energeticamente efficienti e confortevoli per gli occupanti e a promuovere pratiche di costruzione che siano sostenibili per l'ambiente, contribuendo a un futuro più verde e sano. L'obiettivo, quindi, è quello di avere case salubri, che respirano. E proprio su questo argomento abbiamo scritto una Guida che può aiutarti fin dalla progettazione a realizzare immobili davvero sostenibili. Scarica subito la tua copia in PDF: è gratis!

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Tiziana Monterisi

Tiziana Monterisi

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