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La nuova generazione di materiali isolanti termici

by Tiziana Monterisi on

Tra tutti gli interventi di efficienza energetica, l'isolamento a cappotto continua ad essere la principale strategia di riduzione della domanda energetica complessiva, in particolare negli interventi di ristrutturazione. Tuttavia si fa sempre più necessario puntare a materiali isolanti termici naturali e sostenibili capaci, al contempo, di migliorare le prestazioni energetiche dell'edificio lasciandolo respirare. Ecco perché la ricerca si sta concentrando su prodotti di nuova generazione, ecologici, sostenibili e con basse emissioni nocive.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

I materiali per l'isolamento devono rispettare i CAM

Prima di elencare le caratteristiche dei migliori materiali isolanti termici, è necessario dare uno sguardo a quello che prevede la normativa.

In materia di isolanti termici, in particolare, esistono dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) che è obbligatorio rispettare nel caso in cui si voglia:

  1. Usufruire delle agevolazioni del Superbonus e dell'Ecobonus, nel caso di isolamento termico per più del 25% della superficie disperdente dell'edificio;
  2. Costruire, ristrutturare ed effettuare manutenzioni di edifici pubblici

I CAM sono stati definiti con il Decreto Ministeriale 11/10/2017 e recentemente aggiornati con il DM 23/06/2022 contengono, tra le altre categorie, anche un paragrafo dedicato alle specifiche tecniche per i prodotti da costruzione e, nello specifico, ai requisiti ambientali che un materiale isolante deve avere.

In particolare, il paragrafo 2.5 introduce una novità importante includendo anche i sottoprodotti, come la lolla e la paglia di riso, nei materiali edilizi e da costruzione. Questa introduzione rappresenta un segnale positivo per l'utilizzo di materiali isolanti termici naturali e sostenibili, che migliorano le prestazioni energetiche degli edifici e allo stesso tempo rispettano doppiamente l'ambiente perché vengono anche tolti dal sistema di smaltimento dei rifiuti in una logica di economia circolare. 

I criteri specifici per isolanti termici acustici (criterio 2.5.7) sono:

  • Presenza di una percentuale minima di materia recuperata o riciclata o di sottoprodotto.
  • Sostanze pericolose: non è consentito l'utilizzo di prodotti contenenti sostanze ritenute dannose per lo strato d'ozono;
  • I componenti edilizi devono essere sottoposti a demolizione selettiva ed essere riciclabili o riutilizzabili a fine vita;
  • Non devono essere prodotti utilizzando ritardanti di fiamma che siano oggetto di restrizioni o proibizioni previste da normative nazionali o comunitarie applicabili;
  • Non devono essere prodotti con agenti espandenti con un potenziale di riduzione dell’ozono superiore a zero;
  • Non devono essere prodotti o formulati utilizzando catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma di plastica;
  • Se prodotti da una resina di polistirene espandibile gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6% del peso del prodotto finito;
  • Se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e s.m.i. (29);
  • Se il prodotto finito contiene uno o più dei componenti elencati nella seguente tabella, questi devono essere costituiti da materiale riciclato, recuperato e/o sottoprodotto secondo le quantità minime indicate, misurato sul peso del prodotto finito.

 

Sarà l'ISEA a stabilire quali sono i materiali isolanti termici più efficienti

Ad aprile 2023 l'ENEA ha annunciato la nascita di un nuovo indicatore per calcolare l'impatto energetico, economico e ambientale dei materiali isolanti termici usati per la realizzazione dei cappotti su unità immobiliari ed edifici. Si chiama ISEA - Indice di Sostenibilità Economica e Ambientale - e presto sarà adottato quale nuovo punto di riferimento per la misurazione delle prestazioni energetiche dei diversi materiali impiegati per la riqualificazione dell'involucro edilizio.

I ricercatori ENEA hanno eseguito simulazioni energetiche su edifici sparsi in 60 città italiane, ritenute le più rappresentative per numero di abitazioni, popolazione e condizioni climatiche, prendendo in considerazione interventi di riqualificazione fatti sia con materiali isolanti più commerciali sia con materie prime naturali e rinnovabili.

E proprio sugli isolanti naturali Flavio Scrucca, ricercatore della sezione ENEA di Supporto alle attività sull'economia circolare ha dichiarato:

«Gli isolanti naturali sono meno diffusi a causa del costo generalmente elevato, ma hanno minor impatto ambientale per tutto il ciclo di vita che, in funzione della zona climatica, può assumere valori compresi tra 1,2 e 2,2 kg di COequivalente/m2, inferiori fino a 4-10 volte rispetto ai materiali sintetici più comuni che presentano invece valori tra 4 e 20 kg».

Sempre sul sito di ENEA si legge che, a proposito di impatto economico - inteso come rapporto tra il costo iniziale dell’opera e il conseguente risparmio nel tempo associato alla riduzione dei consumi - i materiali naturali presentano un valore più alto in ogni zona climatica per via del maggiore costo iniziale stimato. L’indice ISEA ha però consentito di evidenziare come, considerando sia l’aspetto economico che ambientale, «la convenienza di questi materiali cresce con l’aumentare del fabbisogno energetico degli edifici, quindi soprattutto nelle zone climatiche più fredde, risultando paragonabile a quella dei materiali isolanti tradizionali», come sottolineato da Domenico Palladino, ricercatore del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.

 

Isolanti termici di nuova generazione: le caratteristiche che li rendono vincenti

Per rispettare i CAM e assicurare un ottimo indice ISEA, i materiali per l'isolamento termico devono:

  • Avere ottime proprietà termoisolanti, per garantire una temperatura ottimale e confortevole all'interno dell'abitazione;
  • Essere quanto più naturali ed ecologici possibile, per limitare l'impatto sull'ambiente;
  • Avere un ciclo di vita sostenibile e un ridotto impatto ambientale;
  • Essere inattaccabili da agenti biologici e muffe;
  • Garantire il rispetto dei limiti di trasmittanza termica stabili dalla normativa, in base alla zona climatica in cui si trova l'edificio da isolare;
  • Avere basse emissioni in atmosfera, sia in fase di produzione che una volta applicati sulle pareti e, ancora, in fase di smaltimento;
  • Essere durevoli, cioè mantenere costanti nel tempo le proprietà isolanti.

Tutte caratteristiche che ritroviamo, ad esempio, negli scarti del riso. La paglia e la lolla di riso sono, infatti, ottimi isolanti termici: 

  • Il loro basso valore di conducibilità termica si traduce in una forte capacità isolante;
  • Sono materie prime seconde ottenute dalla coltivazione del riso, che altrimenti verrebbero smaltite perché inutilizzabili nella zootecnica;
  • Sono materiali biodegradabili e annualmente rinnovabili;
  • L'alto contenuto di silice li rende inattaccabili da muffe e insetti;
  • Hanno un basso valore di trasmittanza termica (paglia: 0,04 W/m2K);
  • Riducono le emissioni di CO2 poiché le piante del riso assorbono l'anidride carbonica;
  • Hanno un'ottima durabilità e l'alto contenuto di silice le rende immarcescenti.
  • Sono sottoprodotti della filiera agro-alimentare e come tali vengono recuperati e non debbono essere più trattati come rifiuto.
  • Rispetto ai criteri CAM, il contenuto cumulativo dei prodotti isolanti termici e acustici in riso arriva al 90%; nella lolla di riso da insufflaggio la componente naturale è del 100%.

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Tiziana Monterisi

Tiziana Monterisi

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