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Abitazione ecosostenibile a partire dall'architettura rigenerativa

by Tiziana Monterisi on

Il nuovo concetto di abitazione ecosostenibile punta a limitare l'uso delle risorse primarie messe a disposizione dalla natura, per salvaguardare il patrimonio ed evitare sprechi, e contribuisce al loro reintegro. Si parla, in questo caso, di edilizia rigenerativa: una forma di bioedilizia innovativa basata su un approccio sistemico, dove tutto deve essere misurato e progettato tenendo conto dell'impatto che la struttura avrà sull'ecosistema e sulla relazione che si andrà a creare con il microclima in cui l'edificio è inserito.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Come si progetta (e si costruisce) una casa ecosostenibile

Perché un edificio si possa considerare “sostenibile” è necessario che rispetti i principi cardine della bioedilizia, fin dalla fase della sua progettazione. Ciò significa:

  • utilizzo di materiali ecosostenibili, meglio se naturali e riciclati/riciclabili, efficienti e durevoli nel tempo;
  • sfruttamento delle naturali caratteristiche dell'area in cui si costruisce (dal punto di vista dell'esposizione, dell'orientamento, della temperatura e dell'umidità dell'aria);
  • salvaguardia dell’equilibrio naturale del luogo;
  • smaltimento dei rifiuti (sia quelli prodotti per la realizzazione delle costruzioni sia quelli che verranno prodotti durante la vita dell’edificio) improntato alla sostenibilità.

Al centro di un progetto di edilizia sostenibile ci deve essere la qualità della vita delle persone che utilizzeranno l’edificio, ma anche la tutela dell'ambiente. La sostenibilità, infatti, punta a limitare l'uso delle risorse in funzione di un risparmio in termini economici e di una riduzione degli sprechi, a tutto vantaggio dell'uomo e della natura.

Per approfondire leggi anche questo articolo sulle caratteristiche di un'abitazione sostenibile.

 

Dalla progettazione sostenibile all'architettura rigenerativa

Alla voce "architettura sostenibile" dell'enciclopedia Treccani possiamo leggere questa definizione:

Modalità di approccio al progetto che persegue l’obiettivo di realizzare un’architettura compatibile non solo con la vita dell’uomo e le sue attività, ma anche con l’ambiente naturale e, più in generale, con il contesto in cui si inserisce.

Il concetto di sostenibilità è stato definito nel 1987 dalla Commissione mondiale su ambiente e sviluppo dell'UNEP (Rapporto Brundtland) come un'architettura  in grado di soddisfare le necessità della generazione presente senza compromettere la capacità di quelle future di rispondere alle loro.

Ciò ha portato a un totale cambiamento di approccio nello studio dell'architettura e dell'edilizia, arrivando fino a espandere questo concetto di sostenibilità nella progettazione rigenerativa.

La rigenerazione, in biologia, è la capacità di rinnovare, ripristinare e far crescere tessuti negli organismi e negli ecosistemi secondo le fluttuazioni naturali. In edilizia gli edifici rigenerativi sono progettati per migliorare l'ambiente circostante e salvaguardare l'ecosistema, invertendo i danni ecologici e assicurando un impatto netto positivo sull'ambiente naturale.

L'architettura rigenerativa funziona come un sistema a ciclo chiuso, in cui l'edificio è in grado di autoprodurre le risorse di cui ha bisogno, utilizzandole e riutilizzandole a piacimento, autoalimentandosi ed eliminando i rifiuti.

Tutto prende ispirazione dalla natura: pensa al ciclo dell'acqua. La pioggia va a riempire fiumi, mari e oceani per poi evaporare e salire in cielo, da cui scenderà di nuovo sotto forma di pioggia, ripetendo all'infinito questo ciclo.

Il passaggio da architettura sostenibile ad architettura rigenerativa viene quasi da sé. Per affrontare l'emergenza climatica che affligge la società odierna e preservare la biodiversità presente in natura è necessario puntare su un'edilizia che non solo faccia "meno male" all'ambiente, ma faccia anche del bene.

 

Come si creano edifici rigenerativi

Il design rigenerativo vede l'architettura come un'estensione del luogo e dell'ecosistema circostante. Per realizzare edifici rigenerativi, quindi, non è solo necessario ridurre i carichi energetici per limitare gli sprechi e produrre energia in maniera naturale, ma è fondamentale considerare l'abitazione come fosse un organismo vivente, che reagisce ai cambiamenti dell’ambiente circostante e rigenera le proprie risorse.

Gli edifici rigenerativi non si prefiggono solo di fare meno danni all’ambiente e ridurre gli impatti negativi, ma anche di riparare i sistemi naturali e umani danneggiati attraverso:

  • autoproduzione dell'energia necessaria per il funzionamento degli elettrodomestici e dell'impianto di climatizzazione, sfruttando le fonti rinnovabili (sole, vento, calore della terra);
  • riutilizzo dell'acqua piovana e delle acque grigie per l'irrigazione;
  • biomimetizzazione, con edifici che richiamano e rispettano le forme dell'ambiente circostante;
  • utilizzo di materiali naturali, sostenibili e a basso impatto ambientale.

Proprio di questo ultimo punto abbiamo parlato in numerosi articoli, qui sul nostro blog, presentando un concetto di edilizia totalmente nuovo, che parte dalla natura e ritorna alla natura. Hai mai sentito parlare delle case in riso?

Ecco alcuni post per approfondire:

cta guida casa salubre

Tiziana Monterisi

Tiziana Monterisi

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