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Materiali isolanti naturali: i dati che premiano la casa di riso

by Tiziana Monterisi on

I materiali isolanti naturali rappresentano una svolta nell'approccio alla costruzione e alla ristrutturazione, ponendo l'accento su risorse rinnovabili, riciclabili e a basso impatto ambientale. Essi rappresentano quindi una soluzione efficace e rispettosa dell'ambiente per migliorare l'efficienza energetica degli edifici. Lo sapevi che gli scarti del riso sono una tra le soluzioni più performanti? Ecco un po' di dati.

INDICE DEI CONTENUTI:

 

Isolamento naturale: benefici ambientali ed energetici

Gli isolanti naturali offrono una serie di benefici significativi, per l'ambiente e l'efficienza energetica. 

Dal punto di vista ecologico, questi materiali derivano da fonti naturali e rinnovabili, perciò riducono l'impronta ecologica legata alla loro produzione e al loro smaltimento rispetto agli isolanti sintetici. Contribuiscono, così, alla riduzione dei rifiuti e promuovono un'economia circolare, trasformando risorse naturali in prodotti utili.

Dal punto di vista energetico, i materiali isolanti naturali eccellono nell'isolamento termico, aiutando a mantenere una temperatura interna costante. Questo riduce il bisogno di riscaldamento e raffreddamento artificiali, portando a un significativo risparmio energetico, a una riduzione nel consumo di fonti fossili e a una minore emissione di gas serra. Inoltre, molti di questi materiali hanno la capacità di regolare l'umidità interna, migliorando anche la qualità dell'aria e il comfort abitativo.

 

Panoramica sui materiali isolanti naturali

La crescente attenzione verso la sostenibilità e l'efficienza energetica ha portato alla riscoperta e all'innovazione nell'uso di materiali naturali quali legno, paglia, sughero e argilla.

L'utilizzo di materiali isolanti naturali non è solo una scelta ecologica, ma anche un investimento a lungo termine per il benessere degli occupanti. Questi materiali garantiscono una migliore qualità dell'aria interna, riducendo la presenza di sostanze chimiche tossiche spesso associate ai materiali sintetici. Inoltre, offrono una regolazione termica naturale, mantenendo gli ambienti più freschi in estate e più caldi in inverno, contribuendo così a ridurre i consumi energetici e i costi per la climatizzazione.

Qui trovi una carrellata sui materiali più innovativi in bioedilizia.

Tra tutti spicca l'utilizzo degli scarti della lavorazione del riso come paglia e lolla. Questi materiali, oltre ad essere ecologici e sostenibili, offrono prestazioni termiche e acustiche eccellenti, dimostrandosi una scelta vantaggiosa sia per l'ambiente che per l'edilizia moderna.

 

Isolare la casa con gli scarti del riso: i dati

Il riso, unica bio-risorsa presente in tutti i cinque continenti, produce una grande quantità di scarti durante la sua lavorazione. In particolare, da un ettaro di risaia si ricavano non solo 7 tonnellate di riso, ma anche 10 tonnellate di scarti tra paglia, lolla e argilla.

Cosa rende questa materia prima seconda così richiesta, nel settore della bioedilizia? Sono le elevate prestazioni che questi prodotti possono garantire, in termini di isolamento termico e acustico. 

La paglia di riso, ad esempio, ha un valore di conducibilità termica di circa 0,04 W/mK e un calore specifico di 1900 J/KgK, che si traduce in 23 ore di sfasamento. Biodegradabile, anallergica e rinnovabile annualmente, ha un'impronta ecologica inferiore rispetto al suo smaltimento e ciò la rende un materiale CO2 riduttore. 

Allo stesso modo anche la lolla di riso, leggera e voluminosa, con una densità che varia tra i 120 e i 140 kg/m3, è un ottimo isolante: non marcisce ed è inattaccabile dagli insetti. La sua composizione, infatti, è scarsa in nutrienti ma ricca di lignina, cellulosa e silice, caratteristiche che la rendono molto simile al legno.

Queste qualità rendono paglia e lolla di riso particolarmente adatte per la coibentazione degli edifici, sia interna che esterna, consentendo di trasformare edifici esistenti in immobili di classe energetica superiore, arrivando fino a essere considerati veri e propri edifici passivi con un fabbisogno energetico inferiore ai 15 kWh/m2/a. 

Sai che è possibile realizzare un cappotto di riso?

 

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Tiziana Monterisi

Tiziana Monterisi

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