Cos'è la bioarchitettura? Il nuovo modo di abitare e vivere
Per rispondere alla crescente consapevolezza delle sfide ambientali e dei problemi legati al benessere umano, sta prendendo sempre più piede il concetto di bioarchitettura, una disciplina che si concentra sull'integrazione armoniosa dell'ambiente costruito con l'ambiente naturale circostante. In questo articolo vediamo cos'è la bioarchitettura, su cosa si fonda questo approccio architettonico e quali sono le sue applicazioni più concrete.
INDICE DEI CONTENUTI:
- Definizione di bioarchitettura
- 3 Principi chiave della bioarchitettura
- Progettazione bioclimatica e materiali sostenibili
- Esempi di bioarchitettura: la casa di riso
Definizione di bioarchitettura
La bioarchitettura è un approccio innovativo alla progettazione edilizia e all'abitare, che mira a creare spazi in perfetta sintonia con l'ambiente circostante e capaci di offrire una migliore qualità della vita a chi vi abita.
Non è un concetto nuovo: in Italia ci si iniziò a interessare a questa disciplina negli anni Novanta, ma è negli ultimi decenni che ha conquistato un'attenzione sempre crescente, a causa dell'urgente necessità di affrontare le sfide ambientali e i cambiamenti climatici.
Nell'enciclopedia Treccani è possibile leggere questa definizione di bioarchitettura:
Tendenza dell’architettura a privilegiare la progettazione e la costruzione di edifici che tengano conto di tutti gli aspetti ecologici relativi alla scelta dei materiali da utilizzare e al miglior impiego delle risorse naturali, nella prospettiva del risparmio energetico e della salvaguardia dell’ambiente.
Il perfetto riassunto dei principi su cui si fonda questo approccio architettonico.
3 Principi chiave della bioarchitettura
La bioarchitettura va oltre la semplice estetica ed è guidata da alcuni principi chiave che cercano di rendere gli edifici e gli spazi abitativi sostenibili e salutari. Eccoli elencati qui di seguito.
- Sostenibilità ambientale: Gli edifici di architettura sostenibile hanno un impatto minimo sull'ambiente, utilizzando materiali ecologici, rinnovabili e riciclabili per ridurre al minimo il consumo di risorse naturali. Per rispettare questo principio, gli esempi più riusciti di bioarchitettura includono l'uso di legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e materiali da costruzione come la paglia e la lolla di riso, provenienti dagli scarti della coltivazione del cereale e quindi con un bassissimo impatto ambientale.
- Salute e benessere dell'uomo: Gli spazi bioarchitettonici devono essere progettati per essere salutari e confortevoli per gli abitanti. Per fare ciò vengono prese in considerazione le fonti di luce naturale, la qualità dell'aria interna e la gestione termica per creare ambienti che favoriscano il benessere fisico e mentale delle persone.
- Integrazione con la natura: Gli edifici che seguono i canoni della bioarchitettura spesso si fondono armoniosamente con il paesaggio circostante, utilizzando il design per creare una connessione visiva e fisica con la natura. Ciò può includere l'uso di giardini interni, tetti verdi e ampie finestre panoramiche che permettono agli abitanti di godere della bellezza del mondo esterno.
Progettazione bioclimatica e materiali sostenibili
Uno dei concetti chiave della bioarchitettura è la progettazione bioclimatica, un approccio che si basa sulla comprensione delle condizioni climatiche locali e sulla capacità di sfruttare al massimo le risorse naturali disponibili per creare edifici energeticamente efficienti e capaci di garantire il massimo comfort termico agli occupanti.
Attraverso l'utilizzo intelligente della luce solare è possibile ridurre la necessità di illuminazione artificiale (contribuendo così ad abbassare i consumi energetici) e creare ambienti più piacevoli per gli abitanti.
Dall'altro lato, combinando un isolamento termico efficace (meglio se fatto con materiali naturali), una ventilazione naturale e un corretto orientamento dell'edificio è possibile massimizzare il comfort termico riducendo al minimo l'uso di sistemi di climatizzazione invernale ed estiva, addirittura fin quasi ad azzerarli, come nelle case passive.
Tutto ciò è reso possibile dall'utilizzo di materiali ecocompatibili e tecniche di costruzione sostenibili, che coinvolgono l'intero ciclo di vita dell'edificio, dalla progettazione alla costruzione, fino all'uso e all'eventuale riqualificazione o demolizione.
Il concetto di casa a energia quasi zero (nZEB) è quindi strettamente collegato a quello di bioarchitettura, in quanto questi edifici sono progettati per essere efficienti e auto-sufficienti dal punto di vista energetico, sfruttando fonti di energia rinnovabile sia per la loro costruzione che per la gestione quotidiana.
Esempi di bioarchitettura: la casa di riso
Un esempio ben riuscito di edificio in bioarchitettura è la casa di riso.
Con i sottoprodotti della lavorazione di questo cereale (come la paglia e la lolla) è possibile costruire edifici solidi e resistenti, perfettamente rispondenti ai principi della architettura sostenibile.
La paglia e la lolla di riso sono materiali naturali che, combinati con il legno, consentono di realizzare sistemi costruttivi caratterizzati da un'ottima stabilità. Si tratta di prodotti secondari inutilizzabili nel settore zoologico data l'elevata quantità di silice al loro interno, e quindi destinati ad essere smaltiti.
Grazie alla bioedilizia, però, è possibile dare loro una seconda vita sfruttandoli per realizzare case ecologiche ed ecosostenibili.
Il riso è l'unica bio-risorsa presente in tutti e 5 i continenti del pianeta; utilizzandolo in edilizia si contribuisce a disegnare un nuovo processo di sviluppo rurale nei territori più fragili, delineando così una reale filiera produttiva che salvaguarda le risorse ambientali, tutelando gli interessi e i profitti delle diverse realtà coinvolte.
A livello di efficienza energetica, la paglia e la lolla di riso sono degli ottimi isolanti termo-acustici e permettono di conseguire livelli di comfort abitativo eccellenti. Inoltre sono materiali traspiranti, che favoriscono la regolazione dell'umidità, e sono anallergici. Le case di riso non emettono alcuna sostanza nociva (come ad esempio la formaldeide) e sono inattaccabili da muffe e insetti, assicurando così massima salubrità agli abitanti.
Per saperne di più, leggi anche questi articoli: