Intonaco per esterni: quale finitura scegliere per un'edilizia naturale
Ogni edificio ha un involucro che lo protegge, lo racconta e lo collega al contesto in cui si inserisce. In tutto ciò la finitura esterna ha un peso importante, perché rappresenta una scelta progettuale che influisce sulla durabilità dell’edificio, sulla salubrità degli ambienti interni e sul modo in cui l’edilizia impatta sull’ambiente. Nell’ambito della bioedilizia e del green building, parlare di intonaco per esterni significa porre attenzione alle materie prime, al comportamento traspirante del materiale e alla sua capacità di interagire con l’umidità e i cambiamenti climatici. In questo articolo vediamo perché è fondamentale scegliere con attenzione l’intonaco da esterno, quali caratteristiche deve avere, e quali sono le migliori soluzioni naturali per garantire performance, estetica e coerenza ambientale.
INDICE DEI CONTENUTI:
- Finiture esterne per un edificio salubre e durevole
- Intonaci da esterno: cosa scegliere in edilizia sostenibile
- Finiture esterne naturali con gli scarti del riso
- Come scegliere la finitura giusta
Finiture esterne per un edificio salubre e durevole
Nel panorama dell’edilizia contemporanea, la pelle esterna dell’edificio ha un ruolo determinante sotto molti punti di vista. Non è solo lo strato che si vede, ma quello che protegge tutto ciò che c’è sotto: dai sistemi isolanti, all’intonaco di base, fino alla struttura muraria. Una finitura naturale per esterni correttamente progettata agisce come barriera traspirante contro agenti atmosferici, umidità, inquinamento ed escursioni termiche. Dal punto di vista funzionale, un intonaco per muri esterni deve:
- Resistere alla pioggia battente e al gelo;
- Essere traspirante per evitare condense e muffe;
- Adattarsi al supporto senza creare distacchi o microfessure;
- Garantire durabilità e ridotta manutenzione nel tempo.
In una logica di economia circolare, questo strato esterno dovrebbe anche essere realizzato con materiali naturali, locali e riciclabili, in linea con la direttiva europea “Case Green” che richiede edifici a emissioni zero entro il 2050.
Quali sono realmente le case a impatto zero?
Non da ultimo, la finitura esterna definisce il carattere visivo dell’edificio: tinte, texture, giochi di luce e superficie raccontano un’identità architettonica e culturale. E quando si tratta di architettura sostenibile, anche l’estetica diventa parte del messaggio.
Intonaci da esterno: cosa scegliere in edilizia sostenibile
Nel momento in cui si sceglie una finitura per esterni, è fondamentale distinguere tra i diversi materiali disponibili sul mercato. Gli intonaci per esterni tradizionali, basati su cementi e resine sintetiche, possono offrire resistenza ma risultano spesso poco traspiranti, soggetti a fessurazioni, e non compatibili con sistemi di isolamento naturale o murature storiche. Al contrario, gli intonaci naturali per esterni, a base di calce, argilla o componenti vegetali come la lolla di riso, garantiscono:
- Elevata traspirabilità (favorendo l’evaporazione del vapore acqueo);
- Regolazione igrometrica (adattandosi all’umidità ambientale);
- Resistenza naturale a muffe e batteri;
- Compatibilità con murature esistenti in pietra, laterizio o terra cruda.
In più, per essere veramente ecologico e sostenibile un intonaco naturale per esterni deve essere:
-
Privo di composti organici volatili (COV);
-
Realizzato con materie prime rinnovabili o scarti agricoli;
-
Trasformabile in materia prima seconda a fine ciclo.
La scelta tra intonachini, pitture naturali a calce, finiture materiche o lisce dipende poi dall’effetto estetico desiderato, dal tipo di supporto e dal clima della zona. È proprio qui che entrano in gioco le soluzioni Ricehouse.
Finiture esterne naturali con gli scarti del riso
Ricehouse propone un sistema completo di finiture ecologiche per esterni, pensato per integrarsi in maniera ottimale con sistemi costruttivi in bioedilizia, materiali naturali e strutture tradizionali. Ecco una carrellata dei prodotti disponibili:
RH220 – Intonachino minerale a calce
Finitura naturale traspirante, realizzata con calce idraulica e calce aerea purissima + pula di riso, pigmentata tramite terre naturali e polveri di marmo.
Idroforbizzata per l'utilizzo su superfici esterne, si distingue per la buona capacità di evaporazione dell’umidità interna e l'elevata stabilità ai raggi UV. È una composizione completamente riciclabile e priva di cemento, che garantisce salubrità agli spazi abitativi e buona aderenza con ogni tipologia di muratura.
RH410 – Intonachino di finitura in argilla
Finitura a base di argilla selezionata di primissima qualità, calce idraulica naturale NHL 3.5 certificata UNI EN 459-1, calce aerea in forma idrata certificata secondo la norma UNI EN 459-1 CL90S e pula di riso proveniente esclusivamente da risaie italiane. È una finitura di pregio con buona resistenza superficiale e un'elevata capacità di evaporazione dell'umidità presente nelle murature. L'effetto estetico caldo e materico grazie all’argilla colorata in massa assicura una stabilità cromatica che dura nel tempo.
RH500 – Ecopittura a base di calce e pula di riso
Finitura in calce di fossa a lunga stagionatura e pula di riso, perfetta per esterni di edifici storici o ristrutturazioni naturali. Garantisce un' eccellente azione antimuffa grazie al pH elevato e un'elevata permeabilità al vapore (260 g/m² in 24h).
Come scegliere la finitura giusta
Ogni edificio ha la sua storia, il suo contesto e il suo microclima. Scegliere il giusto intonaco per esterni significa valutare attentamente:
- L’esposizione al sole e alla pioggia;
- La tipologia di muratura e intonaco di base;
- La traspirabilità richiesta dal sistema costruttivo;
- L’estetica desiderata: liscia, materica, a calce sfumata o argilla pigmentata.
Per le nuove costruzioni in bioedilizia, è ideale l’abbinamento con sistemi Ricehouse completi (intonaco RH100/RH110 + finitura RH220, RH420 o RH500). In caso di ristrutturazione o recupero di edifici storici, RH500 offre una soluzione rispettosa e performante.
Alcune indicazioni pratiche possono facilitare la scelta della finitura esterna più adatta. In ambienti caratterizzati da elevata umidità o scarsa ventilazione, è consigliabile optare per finiture naturali traspiranti e resistenti all’acqua, in grado di evitare la formazione di condense e muffe. Su murature storiche o supporti naturali, come quelli in pietra, terra cruda o intonaci a calce esistenti, è preferibile utilizzare finiture prive di cemento, a base di calce o argilla, che garantiscono compatibilità e continuità materica.
Chi desidera un effetto visivo più materico e artigianale, può orientarsi su finiture che valorizzano le texture naturali, come quelle che mettono in evidenza inerti o fibre vegetali. Nei climi caldi e secchi, invece, le finiture a base di argilla offrono un’elevata capacità di regolare naturalmente l’umidità, contribuendo al benessere abitativo grazie alla loro traspirabilità.
In tutti i casi, è essenziale rispettare le indicazioni tecniche del materiale scelto e affidarsi a professionisti con esperienza nella posa di prodotti naturali, per garantire durabilità, estetica e coerenza con i principi della bioedilizia.
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