La trasmittanza termica (indicata con "U") è la grandezza fisica che misura la quantità di calore scambiato dalla struttura in esame per unità di superficie e unità di temperatura. In parole semplici, questa metrica identifica la capacità isolante complessiva di un edificio: più basso è il suo valore (espresso in W/m²K), migliore è l'isolamento.
Il nuovo Decreto Requisiti Minimi 2024 ha abbassato ulteriormente i limiti di trasmittanza: in particolare la verifica è stata resa più rigorosa, soprattutto per gli edifici che subiscono ristrutturazioni importanti di secondo livello e in caso di riqualificazione energetica dell'involucro.
In fase di scelta dei materiali isolanti è bene considerare anche la conduttività termica (λ) degli stessi. Questo parametro misura la capacità di un materiale di condurre il calore. Nello specifico, la conduttività termica è la quantità di calore (energia) che passa attraverso un'unità di superficie di un materiale per unità di spessore e per unità di differenza di temperatura tra le due superfici opposte.
In altre parole, questa metrica descrive quanto bene o quanto male un materiale permette il passaggio del calore attraverso di esso. Anche in questo caso, minore è il valore di conduttività, meglio è.
Entrambi i parametri (conduttività e trasmittanza) sono importanti per valutare la qualità dei materiali da utilizzare, in caso di interventi per il miglioramento dell'efficienza energetica.
E per quanto riguarda gli isolanti naturali?
Tra le risorse alternative ed ecocompatibili utilizzate in edilizia, il riso è diventato negli ultimi anni uno standard di riferimento per l'isolamento sostenibile e naturale.
La valorizzazione dei suoi sottoprodotti, come la paglia e la lolla, offre enormi opportunità per ridurre la dipendenza dai materiali tradizionali, decisamente meno ecologici.
Paglia e lolla, pur avendo poche applicazioni pratiche nel settore zoologico a causa dell'alto contenuto di silice, sono infatti ottimi isolanti termici, sono biodegradabili, riciclabili e non tossici.
Ricehouse utilizza questi scarti per creare materiali isolanti innovativi come RH-L, una fibra vegetale a base di lolla di riso pura, che offre bassa conducibilità termica (0,051 W/mK) e alta densità (tra i 120 e i 140 kg/m3), assicurando leggerezza e traspirabilità e prevenendo la condensa. La lolla può essere insufflata nelle intercapedini o utilizzata in massetti e intonaci isolanti.
Anche la paglia di riso, compressa in pannelli semirigidi o rigidi (), è ideale per l'isolamento di tetti e pareti grazie alla bassa conducibilità termica (0,038 W/mK), all'alta resistenza a muffe e marcescenza e al calore specifico di 1900 J/KgK, che si traduce in 23 ore di sfasamento.
Non da ultimo, entrambi i materiali contribuiscono alla riduzione delle emissioni di CO2, rendendo così le costruzioni più sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico.
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