Quando si parla di isolamento termico si pensa sempre all'esterno, ai rivestimenti da applicare sulle facciate di case e palazzi. Ma se gli isolanti termici fossero applicati dall'interno? In questo articolo ti spieghiamo come funziona l'isolamento per insufflaggio e quali sono i materiali migliori da utilizzare.
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La Direttiva Europea Case Green - Energy Performance of Buildings Directive (EPBD) entrata in vigore a maggio 2024 prevede una riduzione del consumo medio di energia primaria degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.
Sia in fase di ristrutturazione che per le nuove costruzioni, per abbassare i consumi sempre più spesso si ricorre all'isolamento termico dell'edificio, che permette di limitare le dispersioni e mantenere una temperatura interna confortevole riducendo l'uso di impianti di riscaldamento e condizionamento. E nell'ottica di un'edilizia sempre più green, è meglio optare per isolanti naturali che impiegano risorse rinnovabili, riciclate o facilmente riciclabili, che assicurano il massimo comfort con un ridotto impatto ambientale.
Cappotto in riso: l'alternativa al cappotto termico "tradizionale"
Tuttavia la realizzazione di cappotti o isolamenti esterni sulle facciate non sempre è possibile, per i costi di cantierizzazione o per i vincoli paesaggistici imposti agli immobili.
In questo caso è possibile considerare l'isolamento dall'interno, insufflando cioè un materiale isolante nell'intercapedine. Si tratta di interventi particolarmente utili in contesti di ristrutturazione o in strutture esistenti dove l'applicazione di pannelli isolanti può risultare complessa o non percorribile, a causa del conseguente aumento di spessore (ad esempio nelle zone vincolate e sugli edifici storici).
L'isolamento da insufflaggio è una tecnica di isolamento termico che prevede l'inserimento di materiale isolante all'interno delle intercapedini dei muri o nei sottotetti.
Questo processo viene eseguito praticando piccoli fori nelle pareti, attraverso i quali viene insufflato il materiale isolante, come fibre di cellulosa, perlite o lolla di riso, con l'ausilio di un’apposita macchina. Il materiale insufflato riempie uniformemente le cavità, creando una barriera che riduce la dispersione di calore.
Ciò garantisce all'edificio un'elevata efficienza termica, migliorando l'isolamento senza interventi invasivi, con un impatto minimo sulla struttura esistente.
Ma quale materiale è meglio insufflare?
Per raggiungere gli obiettivi imposti dalla Direttiva EPDB, è fondamentale scegliere materiali salubri e naturali, privi di formaldeide e metalli fonti di emissioni nocive, prodotti attraverso processi sostenibili, in grado di assorbire CO2 e riciclabili a fine vita.
Vuoi un esempio? Continua a leggere.
Con gli scarti della coltivazione del riso Ricehouse crea materiali innovativi come RH-L, una fibra vegetale a base di lolla di riso pura da insufflare nelle intercapedini, che offre bassa conducibilità termica (0,051 W/mK) e alta densità (tra i 120 e i 140 kg/m3), assicurando leggerezza e traspirabilità e prevenendo la condensa.
Qui trovi altri dati interessanti sugli scarti del riso usati in edilizia.
La lolla è un sottoprodotto della lavorazione del riso, ma da sempre è considerato un rifiuto in quanto, per l'elevato contenuto di silice, non può essere impiegato in ambito zootecnico. Ricehouse, però, ne ha riconosciuto il potenziale e ne ha fatto uno dei materiali per l'isolamento più innovativi, un'eccellente alternativa ai materiali isolanti tradizionali, capace di combinare efficienza energetica e sostenibilità ambientale.
La struttura cellulare unica permette alla lolla di trattenere l'aria e di limitare il flusso di calore ed è questo che la rende particolarmente efficace nel mantenere gli ambienti interni caldi durante l'inverno e freschi durante l'estate, contribuendo significativamente alla riduzione dei consumi energetici per il riscaldamento e il raffreddamento.
Inoltre, la lolla di riso è completamente biodegradabile e non tossica, caratteristiche che minimizzano il suo impatto ambientale sia durante la fase di produzione che a fine vita del materiale e che la rendono ideale anche negli ambienti interni, sotto forma di intonaco termico, per isolare le pareti e assicurare massima salubrità.
Depolverizzata e pre-confezionata in sacchi da 20 kg (RH-L), questo materiale coibente naturale, rinnovabile e sostenibile, può essere utilizzato in situ mediante sistema di posa libera oppure con pompe da insufflaggio meccanizzato tramite aria compressa, senza l'utilizzo di additivi leganti o acqua. Ciò permette di ottenere un miglioramento delle condizioni interne dell'ambiente e della salute di chi quegli ambienti li vive quotidianamente.
L'isolamento da insufflaggio può comunque essere abbinato alla posa di pannelli isolanti in paglia, sulle facciate o sulle pareti interne, per ottenere un ulteriore aumento delle classi di efficienza energetica. Se vuoi sapere come combinare i materiali edili a base di riso, scarica la nostra guida gratuita.